Risulta essere una pianta molto preziosa e nota per le sue proprietà di blando sedativo, ma non molti sanno che è impiegata per risolvere problematiche digestive, infiammatorie e problemi cutanei. Ma non solo. Ha delle caratteristiche singolari che saranno esposte in questa guida insieme ai modi di impiegarla e alle sue applicazioni nelle cure delle malattie.
Caratteristiche della pianta officinale
Appartiene alla famiglia delle Asteracee e Matricaria recita o M. camomilla è il suo nome scientifico. E’ originaria dell’Europa, ma anche dalla porzione di Asia dal clima temperato. Ovviamente con l’antropizzazione della terra la camomilla si è diffusa finendo anche in Australia, America Settentrionale e in altre zone del mondo grazie alla sua capacità di acclimatamento. Cresce infatti su suoli diversi con un’unica preferenza per gli spazi aperti. E’ comune lungo i bordi delle strade e dei boschi, nelle aree lasciate a pascolo e nei campi coltivati.
Raggiunge anche gli 800 metri d’altezza sul livello del mare. Insomma arriva ovunque tanto che gli agronomi la considerano un’infestante. Interessante l’origine del suo nome, dal greco chamaimēlon, termine composto dalle parole chamai (“sul suolo”) e mēlon (“mela”). Questo per il delicato e riconoscibilissimo odore di mela della camomilla. La camomilla non indica una specie ben precisa, ma una serie di piante che hanno delle particolarità simili, riconoscibilissima e molto utilizzata forse quella che si può definire la camomilla autentica ovvero la Matricaria recita, la specie impiegata per gli infusi.
Ortensi multicauli, o Camomilla del Marocco
Matricaria discoidea, o Camomilla selvatica;
Anthemis tinctoria, o Camomilla gialla;
Chamaemelum nobile o Anthemis nobilis, detta anche Camomilla romana;
Eriocephalus punctulatus, o Camomilla del Capo;
Anthemis cotula, o Camomilla fetida, dall’odore sgradevole;
Anthemis arvensis, o Camomilla bastarda, priva di profumo.
La specie che è utilizzata in fitoterapia ed erboristeria è un’erba che raggiunge un’altezza tra i quindici e i 60 cm, dallo stelo molto dritto e liscio. Ha foglie bipinnate o tipinnate, sottili, lunghe, che hanno una disposizione alternata. Ha radici a fittone e con svariati fusti che hanno origine dalla stessa pianta, questo le dà la forma a cespuglio. Petali bianchi disposti a raggiera sono le caratteristiche del fiore che presenta al centro un bottone giallo intenso. Altra caratteristica è il gradevole profumo che ricorda quello della mela.
Questi sono i capolini floreali della pianta quelli utilizzati in medicina e raccolti quando non hanno più i petali, ma sono ancora freschi. In un secondo tempo sono fatti essiccare in luoghi ombreggiati all’aria aperta, in genere conservati dentro barattoli di latta o vetro. L’impiego principale è l’infuso, ma i fiori essiccati vengono anche impiegati per preparare impacchi, colluttori, liquidi per le nebulizzazioni, unguenti, pomate e colliri.
Risulta essere una pianta molto ben tollerata se vengono rispettate, come per tutte le piante officinali, le dosi consigliate, in ogni caso non sono noti spiacevoli effetti collaterali.
Non solo per rilassarsi e riposare meglio
Molto utilizzata in erboristeria, fitoterapia e medicina naturale viste le sue facoltà curative. Il tutto grazie ai principi attivi presenti quali gli oli essenziali (guaiazulene, alfa bisabololo, terpene bisabololo, farnesene, camazulene);
Flavonoidi (quercetina, apiina, quercimetrina, luteolina, apigenina, patuletina
eupatuletina);
Tannini;
Lattoni (matricina, deacetil matricina);
Cumarine (cumarina).
La camomilla è nota soprattutto come sedativo, l’infuso ha la capacità di alleviare l’eccitazione dell’organismo perché svolte un effetto simile a quello delle benzodiazepine ed è quindi un aiutante per aiutare le ore di riposo. Molto noti sono anche i leggeri effetti lassativi della camomilla, meno note le sue facoltà battericida e soprattutto anche il suo impiego nella lotta agli acari (letale per lo Psoroptes cuniculi). Soffrite di Herpes di tipo due? La camomilla può esservi d’aiuto. Anche come antinfiammatorio ha un suo effetto sia bevuta come infuso che come impacco.
Non ha caso quando si presentano nevralgie come torcicollo, reumatismi, dolori articolari, sciatica, e altri, può essere utilizzata sotto forma di impacco. La sua capacità di dare sollievo alle infiammazioni è talmente notevole che è spesso paragonata al cortisone, ma senza i suoi effetti collaterali. Sempre a livello localizzato, gli impacchi sono utili per alleviare le infiammazioni del cavo orale, della gola e di altre parte dell’epidermide. Scottature, ustioni e punture d’insetto possono essere mitigate da un uso topico. La pianta è un vero toccasana per la pelle, psoriasi, eczemi ed epidermide secca sono attenuati dall’uso di questa pianta, lo stesso dicasi per le antipatiche emorroidi, e per le congiuntiviti.
Un altro uso comune è quello legato alla risoluzione dei problemi dell’apparato digerente, tipo insufficienza digestiva, coliche e varie sindromi dell’intestino irritabile, bruciori di stomaco e pesantezza, la camomilla ha una funzione spasmolitica e digestiva e riduce i crampi intestinali. Elimina persino i fastidiosi gas intestinali, sgonfiando l’addome. E’ comunemente impiegata per il trattamento di problemi a carico dell’apparato digerente (come ad esempio sindrome dell’intestino irritabile, insufficienza digestiva, coliche, pesantezza e bruciori di stomaco), a livello del quale svolge un’efficace azione digestiva e spasmolitica, riducendo nei soggetti nervosi i crampi intestinali. E’ inoltre utile per eliminare i gas intestinali prodotti in eccesso, contribuendo quindi a sgonfiare l’addome.
La camomilla è poi un alleato importante per combattere i dolori premestruali, sia quelli della normale sindrome, sia quelli dismenorroici, cioè dovuto a una forte contrazione dei muscoli uterini. Serve anche ai neonati per risolvere problemi di otiti, coliche, dentizione. E’ anche un ottimo antiallergico grazie ai suoi principi attivi che possono ridurre la scarica d’istamina cutanea, è quindi un’ottima alternativa agli antistaminici più diffusi (fexofenadina e oxatomide). Importanti ricerche stanno inoltre potenziando altri studi sulla camomilla come utile scelta ai farmaci sintetici per combattere l’ansia, anche se sono indagini ancora in corso.
Come preparare l’infuso sedativo
Importante è mantenere le sue proprietà benefiche, per farlo basta seguire alcune accortezze. Importante la scelta del fiore che deve essere di qualità eccellente. Anche in questo caso è quindi meglio servirsi presso erboristerie di fiducia. Per ogni tazza bastano due cucchiai di camomilla da lasciare in infusione nell’acqua bollente per circa 10-15 minuti. Importante durante questo procedimento coprire con un contenitore la teiera in modo che i preziosi oli essenziali che siano sprigionati durante l’infusione non ne siano poi dispersi. Finito il tempo d’infusione, è suggerito di mescolare bene e apporre una piccola pressione sui fiori rimasti in fondo alla teiera. Questo permette ai principi attivi della camomilla di essere liberati nell’infuso. Terminato anche tale importante procedimento, si deve passare alla filtrazione grazie all’impiego di un colino. Alla bevanda si può aggiungere miele, zucchero, e anche succo di limone.
Tommaso Svaldi è un esperto di casa e giardino che gestisce un blog online dove pubblica guide dettagliate su vari argomenti. Le guide di Tommaso sono apprezzate dai suoi lettori per la loro semplicità, chiarezza e precisione. Ogni guida fornisce informazioni dettagliate, passo dopo passo, per aiutare i lettori a completare progetti di costruzione o di manutenzione in modo efficace ed efficiente.