Le nostre città somigliano in larga parte a deserti di pietra, aspetto che non è solo antiestetico. Nelle giornate calde diventano isole di calore, con scarti termici fino anche a 8°C in più rispetto alle campagne, e oscillazioni interne estreme, fino a 20°C tra le aree verdi e le zone residenziali. Con la quantità di calore che emanano, le grandi città condizionano persino il clima regionale: l’intensità delle piogge passa da un estremo all’altro, aumentano i temporali isolati e cresce lo smog. Ma avvolgendo gli edifici in uno strato di verde, potrete mitigare in misura marcata i fenomeni concomitanti negativi dei centri ad alta densità di popolazione. L’inverdimento delle facciate rinfresca d’estate, riscalda in inverno e dimezza le oscillazioni termiche. Purifica l’aria soffocante, la arricchisce di ossigeno e riduce i forti rovesci, mettendo un freno alle “inondazioni urbane”. Il cuscino d’aria tra foglie e pareti inoltre assorbe i rumori, mentre lo strato di foglie attutisce i picchi di rumore del traffico delle strade. Contrariamente a quanto spesso si teme, le piante non danneggiano le opere murarie intonacate, ma proteggono la facciata da agenti atmosferici e raggi ultravioletti. Fanno eccezione le pareti a cortina o le facciate in taluni materiali termoisolanti, in cui i rampicanti possono attecchire a tutti gli effetti.
Da sapere
40 metri quadrati di verde parietale forniscono gli stessi benefici ecologici di un albero con una chioma di 5 metri di diametro.
Per un sensibile miglioramento del clima urbano basterebbe inverdire il 5% delle facciate degli edifici.
Le piante filtrano fino al 70% delle polveri nell’aria.
Di norma le piante rampicanti adatte al clima locale durano più a lungo di qualsiasi mano di intonaco.
Le pareti non protette d’estate raggiungono spesso i 60°C e d’inverno i –10°C. Con il verde non arrivano a sfiorare, rispettivamente, i 30°C
Consigli
Prima di inverdire una facciata, esaminate l’opera di muratura che intendete rivestire. Lo stucco per le crepe e gli intonaci a base di calce e cemento, a norma DIN 18550, reggono ogni tipo di pianta. Scavate nel terreno un buco di 50 x 50 centimetri, profondo almeno 60 centimetri, in cui collocare la pianta. Applicate un pannello riflettente alla parete per proteggerla e, su uno strato di drenaggio a base di ghiaia, mettete il terriccio ottenuto dal compost, sabbia e concime a lenta cessione. Le piante adatte all’inverdimento sono molte: rampicanti sarmentosi, piante con andamento a viticcio, cespugli, piante che richiedono l’impiego di spalliere e telai di ancoraggio. Chi ha pazienza, ma non vuole affaticarsi troppo, può optare per la vite canadese, l’ortensia rampicante o l’edera sempre verde, che non richiedono cure eccessive. L’impiego dei telai di ancoraggio richiede un budget più elevato e una fitta trama di cavi. Tenete da parte un traliccio, su cui trasferire le piante durante i lavori di manutenzione.
Considerate inoltre l’esposizione della parete: se è a sud, sudovest e sudest sono indicate le essenze a foglia caduca, che non impediscono l’irraggiamento solare in inverno. In caso di esposizione a ovest, est e nord sono indicate le essenze sempreverdi molto forti, in grado di resistere anche all’ombra. In un anno l’edera cresce fino a un metro, la vite canadese, in caso di esposizione in pieno sole, persino 2 metri. Se le piante sono in vasi, potete inverdire anche la ringhiera del vostro balcone. Se siete in affitto, per procedere vi occorre l’autorizzazione scritta del padrone di casa: cercate di convincerlo illustrandogli i vantaggi dell’inverdimento.
In conclusione
Il verde parietale permette di risparmiare su più fronti: in inverno il cuscino di piante funge da barriera protettiva dai venti freddi riducendo la dispersione termica della parete. Se la velocità del vento rallenta di un metro al secondo, il fabbisogno di calore di un edificio scende di circa il 3%. E d’estate non avrete più bisogno del condizionatore. Una facciata ben inverdita va rinnovata meno spesso, e alla lunga vedrete diminuire i costi di manutenzione. Inoltre, visto che le piante assorbono continuamente acqua dal terreno, le cantine diventano meno umide.
Tommaso Svaldi è un esperto di casa e giardino che gestisce un blog online dove pubblica guide dettagliate su vari argomenti. Le guide di Tommaso sono apprezzate dai suoi lettori per la loro semplicità, chiarezza e precisione. Ogni guida fornisce informazioni dettagliate, passo dopo passo, per aiutare i lettori a completare progetti di costruzione o di manutenzione in modo efficace ed efficiente.