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Blog di Tommaso Svaldi

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Quanto si Spende per Fare Aggiungere una Presa Elettrica a Parete

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  • Da cosa dipende il prezzo finale
  • Il sopralluogo e l’importanza del preventivo dettagliato
  • Materiali, serie civili e componenti che influenzano la spesa
  • Tracce, passaggi e ripristini: quando la muratura fa la differenza
  • Sicurezza, norme e conformità: perché non è solo un foro nel muro
  • Scenari di costo realistici in casa abitata
  • Nuove linee e carichi specifici: quando l’intervento diventa più articolato
  • Pareti fredde, bagni e cucine: scelte che salvano estetica e durata
  • Soluzioni a vista e alternative quando non si vuole rompere
  • Tempi di esecuzione e coordinamento con altre maestranze
  • Come leggere il preventivo e cosa chiedere prima di accettare
  • Errori da evitare che fanno lievitare i costi nel tempo
  • Quando conviene predisporre più punti e pianificare a medio termine
  • Conclusioni

Aggiungere una presa elettrica a parete è uno di quegli interventi che tornano utili in ogni abitazione, perché le esigenze cambiano, la disposizione dei mobili evolve e i dispositivi da alimentare aumentano. Spesso si pensa che sia un lavoro semplice e veloce, ma dietro un punto presa in più si nascondono valutazioni tecniche, scelte estetiche, verifiche di sicurezza e, naturalmente, voci di costo che variano in funzione del contesto. Capire quanto si spende richiede quindi di scomporre l’intervento nelle sue fasi essenziali, di prendere in considerazione i materiali più usati, di valutare le opere complementari come tracce e ripristini e di leggere con attenzione il preventivo di un elettricista abilitato. Questa guida spiega in modo chiaro da cosa dipende il prezzo finale, quali sono gli scenari tipici e quali accortezze aiutano a mantenere il budget sotto controllo senza rinunciare a qualità e sicurezza.

Da cosa dipende il prezzo finale

Il costo per aggiungere una presa elettrica non è una cifra fissa perché ogni ambiente ha caratteristiche diverse. La variabile principale è la distanza dal punto di derivazione più vicino, cioè da dove è possibile “prelevare” l’alimentazione in modo conforme alle norme. Più il percorso è lungo, più cavo servirà e più tempo occorrerà per aprire e chiudere le tracce. Conta molto anche la tipologia di parete, dato che un muro in laterizio pieno si lavora in modo differente rispetto a un cartongesso o a un tramezzo alleggerito. Entrano in gioco la marca e la serie civile della placca, perché un frutto di fascia economica ha un prezzo diverso da uno di design, magari con finitura in vetro o metallo. Non è secondario lo stato dell’impianto esistente e della protezione a monte: se il quadro elettrico non ha spazio per una linea dedicata o se la zona è il bagno e serve un grado di protezione adeguato, l’elettricista dovrà progettare con maggiore attenzione e potrebbe proporre componenti specifici che incidono sul preventivo. Infine pesa la necessità di opere accessorie come rasatura e tinteggiatura, che trasformano un lavoro di poche ore in un piccolo cantiere con più figure coinvolte.

Il sopralluogo e l’importanza del preventivo dettagliato

Un buon preventivo nasce da un sopralluogo accurato, durante il quale il professionista verifica la sezione dei cavi esistenti, individua le scatole di derivazione, definisce il percorso migliore, controlla la presenza di vincoli strutturali o impiantistici e valuta il grado di finitura richiesto. In questa fase si chiariscono domande pratiche che hanno impatto economico, come la quota della presa rispetto al pavimento, l’allineamento con altre placche, la presenza di battiscopa passacavi o di controsoffitti utili ai passaggi. L’elettricista può anche proporre soluzioni alternative quando la traccia in muro sarebbe invasiva, ad esempio sfruttando canaline a vista ben integrate o il retro di un cartongesso, con effetti diversi su estetica e budget. Un preventivo chiaro distingue i costi di manodopera dai materiali e dalle eventuali opere murarie, specifica la serie civile scelta, il numero di moduli, la sezione dei cavi e le modalità di ripristino delle finiture. La trasparenza in questa fase evita sorprese al saldo e consente di confrontare offerte su basi omogenee.

Materiali, serie civili e componenti che influenzano la spesa

Il cuore della nuova presa è un insieme di elementi che vanno dalla scatola da incasso al supporto, dal frutto vero e proprio alla placca di copertura. Le serie civili dei principali produttori offrono un ventaglio molto ampio, con differenze di prezzo che riflettono qualità dei materiali, design, modularità e accessori disponibili. A un’estetica più ricercata corrisponde in genere un costo superiore, mentre le soluzioni più sobrie risultano più economiche e spesso altrettanto affidabili. La scelta del frutto può includere una presa universale, una bipasso italiana o una schuko, oppure un modulo misto se servono standard diversi nello stesso punto. Incidono anche eventuali optional come led di cortesia o copriprese con sicurezze aggiuntive. Sul fronte dei cavi, la sezione più diffusa per le linee prese è 2,5 mm², ma il professionista dimensiona in base al carico previsto e alla lunghezza del percorso, con eventuali guaine e tubazioni se si tratta di nuove tracce. Ogni componente ha un costo unitario che, moltiplicato per quantità e qualità, compone la parte “materiali” del preventivo.

Tracce, passaggi e ripristini: quando la muratura fa la differenza

L’operazione di aprire la traccia in parete per ospitare tubazione e scatola da incasso è una delle voci che più incidono sulla manodopera. In un muro in laterizio si lavora con tagliamuri e scalpello, si aspira la polvere, si predispone il tubo corrugato e si fissano scatole e derivazioni, per poi richiudere con malta e fare una prima rasatura. Il cartongesso semplifica molto il passaggio dei cavi, perché consente di operare dal retro con tagli mirati e ripristini a secco; il costo scende in termini di tempo, ma va curata la stabilità della scatola con appositi supporti. I ripristini non vanno sottovalutati: una chiusura frettolosa può tradursi in fessure e aloni che obbligano a ritinteggiare un’intera parete. Se l’ambiente è appena ristrutturato o rifinito con pitture pregiate, conviene prevedere nel budget la mano di finitura di un imbianchino, soprattutto quando la nuova presa si trova in una posizione molto in vista. Nei corridoi o dietro i mobili si può accettare un ripristino più essenziale, ma in soggiorno o in camera da letto la qualità estetica pesa sul valore percepito del lavoro.

Sicurezza, norme e conformità: perché non è solo un foro nel muro

Un punto presa aggiunto correttamente non è soltanto un’uscita in più, ma un’estensione dell’impianto che deve rispettare criteri di sicurezza e di selettività. La protezione differenziale e magnetotermica a monte deve essere adeguata e il professionista verifica che la nuova derivazione non sovraccarichi la linea esistente. In ambienti particolari come i bagni entrano in gioco le cosiddette zone di rispetto, dove distanze, protezioni e gradi IP diventano determinanti per evitare rischi. Anche le cucine richiedono attenzione, perché spesso concentrano carichi importanti e vale la pena predisporre più punti su linee ben dimensionate. Al termine dell’intervento, l’elettricista rilascia la documentazione di conformità per l’estensione eseguita, utile anche ai fini assicurativi e in caso di futuri lavori. Questa parte immateriale ha un valore concreto perché attesta che l’aggiunta è stata progettata e realizzata con criteri professionali, riducendo il rischio di surriscaldamenti, cortocircuiti e disservizi.

Scenari di costo realistici in casa abitata

Quando l’ambiente è arredato e vissuto, l’elettricista deve lavorare proteggendo pavimenti e arredi, muoversi con attenzione e operare in tempi compatibili con la quotidianità di chi abita la casa. In uno scenario semplice, con parete in cartongesso e punto di alimentazione vicino, la nuova presa può richiedere poche ore tra predisposizione e finiture di base, con un costo complessivo che rimane contenuto grazie a tempi rapidi e materiali standard. Se invece occorre tracciare per alcuni metri in muratura, attraversare un pilastro o superare una porta, il tempo si allunga e con esso la manodopera; la cifra sale ulteriormente se si richiedono placche di design o colori speciali. Nei casi in cui la parete sia appena stata tinteggiata e si voglia mantenere una finitura impeccabile, è ragionevole aggiungere la voce di un imbianchino che esegua rasatura fine e ritocco integrale della campitura, perché un punto di colore diverso si nota più del previsto in controluce. In una casa abitata i tempi di cantiere, la protezione delle superfici e i ripristini accurati pesano più che in un ambiente vuoto, ed è giusto metterlo in conto.

Nuove linee e carichi specifici: quando l’intervento diventa più articolato

Talvolta aggiungere una presa non significa soltanto derivare dalla linea esistente, ma predisporre una linea dedicata per un elettrodomestico energivoro o per un punto che dovrà alimentare dispositivi sensibili. In cucina, ad esempio, si può decidere di portare una linea separata per forno o lavastoviglie, oppure in studio per un gruppo di continuità che protegga computer e rete. In questi casi il professionista valuta la capacità del quadro elettrico, la disponibilità di moduli liberi e la sezione dei cavi adeguata al carico, con la possibile installazione di un interruttore dedicato. Questa complessità si riflette ovviamente sui costi, perché cambiano quantità e tipologia dei materiali, i tempi di posa e la progettazione, ma il beneficio è un impianto più stabile, con minori cadute di tensione e protezioni più efficaci. Quando si pensa a una presa “che regga tutto”, è spesso più economico investire in una linea ben dimensionata piuttosto che affrontare disservizi o micro-interruzioni nel tempo.

Pareti fredde, bagni e cucine: scelte che salvano estetica e durata

Collocare una presa su una parete fredda o su un muro esterno richiede accortezza per evitare condensa all’interno della scatola, ossidazioni premature e problemi di contatto. L’elettricista può suggerire posizioni leggermente diverse o prevedere materiali più adatti, e in bagno la collocazione rispetto a doccia e lavandino è regolata da distanze precise. Anche l’altezza da terra entra nel progetto, perché allineare le placche con quelle esistenti contribuisce a un risultato estetico ordinato. In cucina la vicinanza a piani cottura e lavello suggerisce placche con guarnizioni più generose e coperture ben aderenti, così da evitare ingressi di vapori e schizzi. Queste scelte non aumentano spese in modo sensibile ma incidono molto sulla durata nel tempo e sulla qualità percepita dell’intervento.

Soluzioni a vista e alternative quando non si vuole rompere

Non sempre è possibile o desiderabile aprire tracce in una parete, soprattutto se si parla di pietra a vista, cementine storiche o muri appena rifiniti. In questi casi le canaline a vista rappresentano una soluzione pratica, oggi più discreta grazie a profili sottili e colori abbinabili alla parete. Esistono anche battiscopa passacavi che permettono di portare alimentazione lungo i perimetri con un impatto estetico contenuto e ripristini minimi. Il cartongesso, se presente, consente a volte di ricavare la nuova presa sfruttando l’intercapedine e limitando le demolizioni. Queste alternative non sempre abbassano il costo in modo drastico, perché richiedono comunque componenti di qualità e tempo per posa a regola d’arte, ma evitano polvere, rumore e tempi lunghi di asciugatura delle malte, rendendo l’intervento più compatibile con la vita in casa.

Tempi di esecuzione e coordinamento con altre maestranze

Un’aggiunta semplice può richiedere mezza giornata tra predisposizione e collegamenti, mentre un lavoro con tracce estese e ripristini accurati si sviluppa su uno o due giorni considerando anche i tempi di asciugatura e la successiva tinteggiatura. Coordinare l’elettricista con il muratore e l’imbianchino riduce i tempi morti e permette di programmare le fasi in sequenza logica, evitando ritorni in cantiere che pesano sui costi. Se l’abitazione è occupata, conviene pianificare gli orari compatibili con le esigenze della famiglia e con l’eventuale condominio, in modo da limitare disagi e rumori nelle fasce sensibili. La buona organizzazione spiega perché due preventivi con gli stessi materiali possano avere manodopere diverse: chi ottimizza tempi e logistica riduce ore improduttive e consegna il lavoro finito con maggiore efficienza.

Come leggere il preventivo e cosa chiedere prima di accettare

Un preventivo completo specifica la serie civile scelta con codice o descrizione, indica se la presa sarà bipasso, schuko o universale, riporta la sezione dei cavi, la lunghezza stimata del percorso, il numero di scatole e di eventuali derivazioni, il tipo di tubo corrugato e la presenza di opere murarie con ripristino. È utile che indichi se la tinteggiatura di finitura è compresa o esclusa e se sono previste protezioni e coperture per arredi e pavimenti. Un capitolo a parte riguarda la documentazione di conformità per l’estensione eseguita, che va esplicitata. Prima di accettare, conviene chiarire come verranno gestite eventuali varianti in corso d’opera, ad esempio il ritrovamento di un tubo intasato o di un ostacolo non visibile in parete; sapere come si calcolano extra e modifiche evita incomprensioni al momento del saldo.

Errori da evitare che fanno lievitare i costi nel tempo

Risparmiare sull’aggiunta di una presa scegliendo componenti scadenti o improvvisando il percorso può costare caro più avanti. Un contatto allentato dietro una placca o una derivazione sovraccarica sono cause frequenti di surriscaldamenti, falsi allarmi del differenziale e spegnimenti che disturbano la vita quotidiana. Anche una scatola incassata male, non perfettamente in bolla, rende la placca fuori asse e obbliga a un ripristino estetico successivo. Trascurare i ripristini della pittura in ambienti molto luminosi crea aloni che si notano ogni giorno e finiscono per portare a una tinteggiatura integrale non prevista. L’errore più grande resta però quello di affidare il lavoro a chi non rilascia documentazione o non valuta la protezione a monte, perché l’apparente risparmio si traduce in mancanza di garanzie e in possibili spese impreviste quando si presenterà un problema o si vorrà vendere o locare l’immobile.

Quando conviene predisporre più punti e pianificare a medio termine

Se si sta già intervenendo su una stanza, vale la pena riflettere su come cambieranno gli usi nei prossimi anni. Aggiungere una sola presa oggi e doverne aggiungere un’altra tra pochi mesi significa ripetere protezioni, polvere, ripristini e costi di chiamata. Un piccolo sforzo di pianificazione, magari spostando un mobile o pensando agli spazi di lavoro e intrattenimento, consente di predisporre due o tre punti strategici in un’unica fase, con economie di scala su materiali e manodopera. Nei soggiorni moderni le zone TV e hi-fi richiedono spesso più alimentazioni e una o due prese dati; negli angoli studio vale la pena prevedere almeno due frutti separati per evitare ciabatte. Questa visione leggermente più ampia riduce interventi ripetuti e mantiene la casa ordinata e funzionale, con un impatto complessivo favorevole anche sul portafoglio.

Conclusioni

Stabilire quanto si spende per aggiungere una presa elettrica a parete significa mettere in fila fattori tecnici, scelte estetiche e condizioni della casa in cui si interviene. La distanza dal punto di derivazione, la tipologia di parete, la serie civile selezionata, la necessità di tracce e ripristini e l’eventuale creazione di una linea dedicata sono i tasselli principali che determinano il prezzo finale. Un sopralluogo attento e un preventivo dettagliato trasformano un’esigenza quotidiana in un lavoro pulito, sicuro e duraturo, senza costi nascosti e con il livello di finitura che ci si aspetta. Affidarsi a un professionista abilitato non è soltanto una garanzia formale, ma il modo più efficace per avere un punto presa ben posizionato, protetto a monte e coerente con l’impianto, accompagnato dalla corretta documentazione. Pianificare un minimo a medio termine, valutare alternative poco invasive quando non si vuole rompere e curare il coordinamento delle maestranze sono scelte che abbassano il costo totale di possesso nel tempo. Alla fine, una presa in più non è un lusso, ma un investimento di praticità che, se progettato con criterio, migliora il comfort domestico e valorizza l’abitazione con un impianto più ordinato, più sicuro e pronto ad accogliere i ritmi della vita quotidiana.

Tommaso Svaldi

Tommaso Svaldi è un esperto di casa e giardino che gestisce un blog online dove pubblica guide dettagliate su vari argomenti. Le guide di Tommaso sono apprezzate dai suoi lettori per la loro semplicità, chiarezza e precisione. Ogni guida fornisce informazioni dettagliate, passo dopo passo, per aiutare i lettori a completare progetti di costruzione o di manutenzione in modo efficace ed efficiente.

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