Dopo l’acquisto di un elettrodomestico, in genere, lo si lascia funzionare in balia di se stesso fino al termine della sua vita. Non si considera che una buona manutenzione, intesa come periodico controllo e pulizia dell’apparecchio, possono migliorarne notevolmente le prestazioni.
Essa comprende tutta una serie di operazioni poco complesse che vanno però effettuate in maniera ciclica, magari seguendo una tabella a scadenze: controllo, revisione, pulizia, attenzione particolare agli apparecchi maggiormente soggetti a usura. Non tutte sono obbligatorie per legge come per l’impianto di riscaldamento (in questo caso è possibile consultare le norme elencate dal Comitato Italiano Gas sul proprio sito internet, specifiche per tipo d’impianto). Le riparazioni di un elettrodomestico danneggiato andrebbero effettuate da personale esperto, onde evitare un ulteriore peggioramento della situazione e possibili rischi per la propria incolumità.
I dispositivi domestici da controllare sono in realtà molti; segnaliamo soltanto i più comuni: impianto di riscaldamento, condizionatori, cucina a gas, forno elettrico, a gas e a microonde, lavastoviglie, frigorifero, cappa, lavatrice, aspiratore (per i bagni ciechi), deumidificatore, aspirapolvere.
Caldaia
È di due tipi la manutenzione da effettuare sulla caldaia
-manutenzione ordinaria
le norme che la consigliano e regolamentano sono le Uni-Cig 10435/95 e 10436/96, secondo le quali essa deve avvenire annualmente. La manutenzione ordinaria serve a garantire la sicurezza e la funzionalità dell’impianto, operando anche a livello di pulizia.
-manutenzione obbligatoria
in questo caso regolamentata dalla norma 311/2006, è effettuata da un tecnico qualificato proveniente dall’azienda installatrice dell’impianto, oppure da una delle associazioni di categoria (esempio Anta) o delle Camere di Commercio, scelta nei rispettivi elenchi. Il tecnico ha il compito di verificare la composizione dei fumi emessi dall’impianto e il rendimento di combustione, rilasciando un resoconto di controllo tecnico che il proprietario dovrà conservare. Solitamente questi controlli, del costo di circa un centinaio di euro, si fanno prima dei mesi più freddi per scongiurare il pericolo di fastidiosi malfunzionamenti proprio durante l’inverno; la cadenza dipende dal tipo di impianto: le caldaie a gas con potenza nominale superiore ai 35 kw necessitano di controllo annuale; quelle con potenza inferiore ai 35 kw di un controllo ogni quattro anni i primi otto, e ogni due anni trascorso questo periodo; quelle con generatore di calore ad acqua calda e focolaio aperto ogni due anni.
Oltre a tutti i rapporti dei controlli effettuati, è consigliabile archiviare anche gli altri documenti relativi alla caldaia per poterli esibire quando richiesto: il libretto d’impianto e la dichiarazione di conformità. Il libretto d’impianto, che accompagna la caldaia all’installazione, contiene i dati del proprietario, dell’installatore e del manutentore, le caratteristiche tecniche dell’impianto e le eventuali revisioni; la dichiarazione di conformità certifica che l’impianto è a norma.
Condizionatore
Ciò di cui un condizionatore ha maggiormente bisogno è la pulizia, sia della struttura sia, soprattutto, dei filtri.
Una buona pulizia dei filtri permette di posticiparne di molto la sostituzione; inoltre un filtro pulito dota il condizionatore di un’efficienza maggiore nel raffreddamento dell’aria. Da ciò ne consegue anche un minor spreco energetico.
Un’altra ragione per effettuare una costante pulizia dei filtri è che questi sono spesso focolaio di patogeni microbici (batteri, virus, acari, funghi), oltre che di odori cattivi.
Benché questa operazione sia illustrata dal manuale di istruzioni (che va sempre tenuto sotto mano), si possono seguire delle indicazioni generali.
Normalmente la pulizia dei filtri si esegue appena prima di rimettere l’apparecchio in funzione, all’inizio dell’estate. Si smontano i filtri (naturalmente con l’apparecchio scollegato dall’alimentazione) e li si fa passare con l’aspirapolvere. Dopodiché si può effettuare un lavaggio con un panno e un normale detergente da cucina, si risciacqua con acqua tiepida e, prima di rimontare i filtri, si procede a una perfetta asciugatura.
Tenere pulita la struttura del condizionatore è molto semplice: per l’unità esterna basta un detergente neutro, per quella interna esistono disinfettanti appositi.
Altra cosa da tenere presente è la revisione periodica del gas refrigerante e delle due unità strutturali. Questa può essere effettuata solo da assistenza autorizzata, spesso proposta dalla ditta installatrice che invia un tecnico annualmente, a un prezzo di circa 60-70 euro.
Deumidificatore
I principali elementi da tenere sotto controllo in un deumidificatore sono il filtro dell’aria, la vaschetta serbatoio e l’unità esterna, elemento che non si trova nei modelli portatili, in modo che non si formino depositi che ne riducano le prestazioni e ne aumentino i consumi.
Il filtro andrebbe fatto passare con l’aspirapolvere almeno due volte a settimana; in aggiunta, ogni tanto, è possibile rimuovere il filtro ed effettuare una pulizia più profonda con acqua e un detergente neutro, per poi risistemarlo dopo una completa asciugatura. Come già ricordato per la cappa aspirante, i filtri a carbone attivo vanno sostituiti ogni quattro mesi.
Per quanto riguarda la vaschetta è sufficiente lavarla con acqua e detergente neutro e asciugarla completamente prima di rimetterla in loco. L’unità esterna si lava con un semplice panno umido, evitando spazzole ruvide o solventi chimici che potrebbero rovinarla. È bene ripetere queste operazioni prima di riporre l’apparecchio per un lungo periodo: il luogo di stoccaggio deve essere fresco, riparato dai raggi diretti del sole e ventilato; il deumidificatore va tenuto in verticale e coperto con un panno o del cellophane per proteggerlo dalla polvere.
Cucina a gas
La manutenzione della cucina a gas prevede il controllo periodico dei sistemi di ventilazione, del tiraggio degli scarichi gassosi e del tubo di gomma che collega il piano cottura all’impianto di distribuzione del metano.
Il tubo deve avere stampigliati sulla gomma la marcatura Uni-Cig, la ragione sociale del produttore, la data di scadenza e la misura del diametro interno, e andrebbe sostituito entro circa cinque anni se integro, molto prima se danneggiato o screpolato. Queste precauzioni permettono di preservare la sicurezza dell’impianto, prevenendo pericolose perdite di gas.
Per quanto riguarda invece il piano cottura, oltre alla normale pulizia quotidiana andrebbe operata almeno tre volte l’anno una pulitura più a fondo che comprenda anche i bruciatori. In questo caso è necessario togliere le coperture dei fornelli e passare questi e gli spargifiamma con del normale detersivo da cucina (evitando però di farlo colare di sotto): questo impedisce che eventuali otturazioni alterino il processo di combustione producendo monossido di carbonio. Sulla termocoppia (il sensore metallico che rileva la temperatura della fiamma) basta una spugnetta umida per rimuovere le incrostazioni e quindi garantire il buon funzionamento del meccanismo di sicurezza, che interrompe l’erogazione del gas se la fiamma non rimane accesa.
Cappa aspirante
La cappa, elettrodomestico obbligatorio sopra una cucina a gas per smaltire gli odori e i fumi provenienti dai fornelli, può essere aspirante (nel caso convogli i vapori all’esterno tramite la canna fumaria) o filtrante (nel caso invece filtri l’aria per poi reimmetterla pulita all’interno della casa). La più diffusa è ancora la prima.
Gli elementi principali di una cappa aspirante sono la canna fumaria con foro di ventilazione e i filtri antigrasso (possono essere metallici, sintetici o a carbone attivo, questi ultimi molto efficaci nell’allontanamento dei cattivi odori) che assorbono la frazione oleosa dei fumi. La manutenzione della cappa prevede quindi il controllo di questi due elementi.
La revisione della canna fumaria va eseguita annualmente, anche dagli stessi tecnici che controllano la caldaia.
La pulizia o la sostituzione dei filtri dipende dalla tipologia. I filtri metallici si possono passare ogni due mesi con uno sgrassatore dopo averli rimossi dalla loro sede e immersi in acqua calda, quelli sintetici vanno sostituiti ogni tre mesi e quelli a carbone attivo ogni quattro. La cappa può anche essere dotata di spie che segnalano lo stato del filtro; quando si illuminano è necessario pulirlo o sostituirlo.
Forno
Una regolare pulizia dell’interno del forno (se possibile, anche dopo ogni utilizzo) non serve soltanto a rimuovere i residui di grasso che si depositano sulle pareti e a ridurre i conseguenti cattivi odori, ma anche a liberare i dispositivi per l’emissione del calore e quindi mantenere l’efficienza dell’elettrodomestico senza sprechi energetici.
Esistono comunque forni autopulenti, che hanno un costo maggiore ma permettono di risparmiare tempo e fatica. I forni pirolitici decompongono la frazione oleosa depositata sulle pareti ad alte temperature (anche 500 gradi) rendendola polverulenta e di facile smaltimento. I forni catalitici possiedono dei pannelli a protezione delle pareti e che alla normale temperatura di cottura degradano il grasso volatilizzandolo completamente. Consumano meno rispetto ai pirolitici e hanno anche un costo lievemente inferiore, ma sono meno efficienti; inoltre i pannelli proteggono solo le pareti laterali e vanno sostituiti di tanto in tanto.
Lavastoviglie
Una buona manutenzione della lavastoviglie prevede
smontaggio del filtro nelle sue componenti e sciacquo sotto acqua corrente, per rimuovere i residui di cibo e lo sporco che potrebbero tornare all’interno della vasca imbrattando le stoviglie durante il lavaggio; questa operazione andrebbe eseguita in teoria dopo ogni ciclo;
pulizia, con una spugna imbevuta d’acqua calda, della guarnizione della vasca in cui solitamente si accumulano residui grassi o calcarei; questa operazione è fattibile una volta al mese;
verifica semestrale dei giranti (le pale mobili che spruzzano acqua sulle stoviglie) e loro pulizia dai residui di cibo; smontaggio e risciacquo degli spruzzatori;
verifica del dispositivo di sicurezza contro le perdite d’acqua (in dotazione ormai in tutte le lavastoviglie moderne) da eseguire annualmente liberando il filtro dal calcare: questo si recupera con una pinza dopo aver chiuso il rubinetto, svitato l’allacciamento e rimossa la guarnizione. Il filtro va sciacquato e poi immerso in aceto per un’ora: l’aceto scioglierà il calcare;
pulizia generale della vasca di lavaggio, da effettuare possibilmente una volta al mese introducendo gli appositi detergenti nel cestello delle posate e azionando un lavaggio intensivo a vuoto per due cicli.
Lavatrice
Per mantenere l’efficienza della lavatrice sono consigliati diversi accorgimenti
l’uso dell’anticalcare, aggiunto a ogni lavaggio per decalcificare l’acqua e preservare la serpentina dalle incrostazioni calcaree, che sono spesso alla base dei malfunzionamenti di una lavatrice;
a intervalli regolari, la rimozione il cassetto dei detersivi e una sua completa pulizia;
una volta al mese far passare il filtro di scarico per prevenire ostruzioni che possono causare fuoriuscite d’acqua;
due volte l’anno controllare il filtro del tubo di carico dell’acqua, che si trova a valle del rubinetto;
per evitare la formazione di muffe e cattivi odori, asciugare sempre la guarnizione dell’oblò, che tra l’altro è meglio lasciare aperto tra un lavaggio e l’altro.
Aspiratore
L’aspiratore, obbligatorio nei bagni ciechi e nelle cucine prive di cappa aspirante, andrebbe ripulito almeno due volte l’anno per garantirne l’efficienza nel ricambio d’aria ed evitare dispendio energetico. È necessario quindi far passare la griglia esterna e i filtri tramite un panno morbido imbevuto di detergenti sgrassanti.
Aspirapolvere
Quando il sacchetto di raccolta della polvere comincia a riempirsi, la potenza di aspirazionesi riduce: sarebbe bene quindi sostituire il sacchetto ancor prima che sia completamente pieno. Regolarmente va pulito anche il vano di contenimento del sacchetto. Negli apparecchi privi di sacco, invece, è meglio tenere costantemente pulito il serbatoio. Anche l’aspirapolvere è dotata di filtri, che possono essere lavati con acqua e detersivo e sostituiti quando in evidente stato di logoramento. Le spazzole si possono strofinare con un pettine a setole metalliche, mentre per tutti gli altri accessori e per la struttura portante basta un lavaggio con acqua e detergente neutro.
Frigo congelatore
Gli elettrodomestici più moderni sono dotati di dispositivo automatico di antisbrinamento; nel caso non si disponga di tale comodità si deve effettuare lo sbrinamento all’incirca ogni sei mesi, e comunque quando il ghiaccio supera lo spessore di 3 mm, utilizzando l’apposita paletta o un utensile simile (in ogni caso non appuntito). Regolarmente questo tipo di elettrodomestico necessita di una sanificazione interna, per la quale vi sono igienizzanti specifici.
Esistono anche prodotti per l’eliminazione dei cattivi odori che possono generarsi all’interno degli scomparti. Per migliorare le prestazioni di frigoriferi, congelatori e apparecchi simili è consigliabile inoltre esaminare periodicamente i fori di drenaggio, la griglia di ventilazione e la serpentina di condensazione dietro l’elettrodomestico alla ricerca di incrostazioni o ostruzioni che potrebbero ridurne la funzionalità aumentandone i consumi.
Tommaso Svaldi è un esperto di casa e giardino che gestisce un blog online dove pubblica guide dettagliate su vari argomenti. Le guide di Tommaso sono apprezzate dai suoi lettori per la loro semplicità, chiarezza e precisione. Ogni guida fornisce informazioni dettagliate, passo dopo passo, per aiutare i lettori a completare progetti di costruzione o di manutenzione in modo efficace ed efficiente.